lunedì 30 maggio 2016

L'incidente diplomatico: Italia e India nella vicenda dell'Enrica Lexie

L'incidente diplomatico: Italia e India nella vicenda dell'Enrica Lexie


Il 15 febbraio 2012, la nave commerciale battente bandiera italiana Enrica Lexie si trova nelle acque del mare arabico, a largo della costa dello stato indiano di Kerala. A bordo di  questa, si trovano i due protagonisti della vicenda, i fucilieri di marina del 2° Reggimento  San Marco, Marco Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Il loro compito è quello di  proteggere la nave da eventuali atti di pirateria, verificatisi con frequenza crescente nel tratto  di mare compreso tra Corno d'Africa e Malesia. I fatti, ancora non del tutto acclarati, riguardano la sparatoria verificatasi a danno del peschereccio indiano St. Antony che naviga poco distante dalla nave italiana: i due Marò a bordo, di fatto convinti di trovarsi sotto attacco pirata, sparano in direzione dell'altra nave, causando la morte di due pescatori indiani. Quando l'Enrica Lexie attracca al porto di Kochi, su intimazione delle autorità indiane, i Marò vengono arrestati e poche settimane dopo vengono trasferiti al carcere ordinario di Trivandrum . Dal momento dell'arresto, inizia per il governo italiano la 1 trattativa diplomatica con l'India al fine di ottenere la scarcerazione e il rimpatrio dei fucilieri italiani, ma sopratutto la giurisdizione penale del caso. Solo ad inizio 2013 si assiste ad una svolta nella vicenda: con sentenza del 18 gennaio, la Corte Suprema Indiana sancisce che lo Stato del Kerala non ha facoltà di giurisdizione per procedere contro i due Marò, in quanto i fatti non sono avvenuti nelle sue acque territoriali ed ordina la costituzione di un tribunale speciale ad hoc a cui verrà trasferito il caso. Inoltre, a favore della difesa italiana, la Corte riconosce che il peschereccio St. Antony non risulta registrato nell'apposito registro indiano delle navi mercantili e sopratutto che al momento del fatto non batteva bandiera indiana . Di contro, la Corte rigetta le obiezioni italiane circa il difetto di giurisdizione indiana, confutando inoltre la pretesa italiana di immunità sovrana a favore dei Marò. La sentenza della Corte Suprema del 18 gennaio 2013 risulta essere tutt'oggi il provvedimento giurisdizionale più importante per la vicenda di Latorre e Girone, in quanto costituisce un utile punto di riferimento, sia essendo una prima valutazione del supremo organo di giurisdizione indiano, sia offrendo una completa panoramica delle questioni di diritto rilevanti e delle norme eventualmente applicabili.
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Gabriella Cinque e Giulia Guastella

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