- EDIZIONE STRAORDINARIA -
XXIV Giornata mondiale del malato: la tutela della salute un diritto fondamentale ma a quale costo?
L’11 febbraio 2016, la Chiesa Cattolica si prepara a
celebrare la XXIV Giornata Mondiale del Malato. Nell’anno consacrato al
“Vangelo della Misericordia”, Papa Francesco invita la collettività “a essere servitori degli altri” e fare
in modo che “ogni ospedale o casa di cura
può essere luogo per promuovere la cultura dell’incontro e della pace, dove
l’esperienza della malattia e della sofferenza, come pure l’aiuto professionale
e fraterno, contribuiscano a superare ogni limite e ogni divisione”.
Tuttavia, i recenti fatti di cronaca riguardanti le cosiddette case di cura
“lager” rivelano una mancanza di rispetto nei confronti dei malati, soggetti a
vessazioni fisiche e psicologiche, nonché a un accesso alle cure sempre più problematico
e a prestazioni sanitarie spesso dispendiose. Ciò nonostante, l’art.32 della
Costituzione italiana afferma che: “la
Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e
interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Più
in generale, negli standard europei, la salute è considerata un diritto collettivo o come un bene comune,
e in quanto tale giustifica dunque l’intervento dello Stato che permette a
tutti i cittadini di usufruire di alcuni servizi fondamentali e gratuiti.
Tuttavia, è possibile garantire un livello di salute soddisfacente per la
collettività nel suo insieme, minimizzando gli sprechi? Questa sembrerebbe
essere la questione di base del “Decreto
appropriatezza” o “Decreto Lorenzin” pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il
20 gennaio 2016.
Il Decreto appropriatezza, prevede la riduzione di alcune
prescrizioni mediche, considerate superflue e costose per il Servizio Sanitario
Nazionale (SSN), privatizzando in un certo senso e spostando dunque il carico
della spesa, per alcune tipologie di prestazioni cliniche, sui cittadini. Occorre
comunque considerare che in Italia la spesa sanitaria pubblica è
“relativamente” esosa (6,8% del PIL nel 2014 secondo l’OCSE) rispetto ad altri
paesi come Francia (8,6%), Germania (8,5%) e Paesi Bassi (9,7%). Il Decreto
Lorenzin suscita pertanto il dissenso di alcune categorie di medici, tra cui i
medici di famiglia potenzialmente soggetti a sanzioni onerose, nonché dei
cittadini. Non a caso, l’Italia si colloca al 21esimo posto (su un campione di
35 paesi europei) nell’indice di soddisfazione dei pazienti, l’“Euro Health Consumer Index”,
risultando dunque scadente in merito a: diritto dei pazienti e diritto
all’informazione, accessibilità alle cure (misurata in termini di tempo),
prevenzione etc. L’Italia è alquanto lontana dalle linee guida del programma
europeo per la salute 2014-2020, l’“Health
for Growth Programme” i cui obiettivi principali sono: a) promuovere la
salute, prevenire le malattie e incoraggiare ambienti favorevoli a stili di vita sani, b) proteggere i
cittadini dell'Unione da gravi minacce
sanitarie transfrontaliere, c) contribuire alla creazione di sistemi sanitari innovativi,
efficienti e sostenibili, d) facilitare l'accesso a un'assistenza sanitaria migliore e più sicura per i cittadini
dell'Unione. Da un lato, il diritto alla salute dei cittadini italiani
sembrerebbe dunque essere a “rischio” vista la situazione conflittuale
costi-benefici generata dal Decreto Lorenzin, dall’altro, non mancano le
polemiche circa i nuovi rischi per la salute e la capacità del SSN di
monitorare/prevenire la diffusione di crisi sanitarie sempre più globali, come
il virus Ebola o Zika.
La Giornata Mondiale del Malato ci invita dunque a riflettere sulla salute come “diritto” allo stesso tempo
fondamentale, collettivo e sociale, presupponendo pertanto da parte dello Stato
la garanzia e la promozione della salute stessa, intesa come “stato di completo benessere fisico,
psichico e sociale e non semplice assenza di malattia” (definizione dell’Organizzazione mondiale della sanità, OMS). Tale
riflessione appare tanto più carica di significato in questi giorni, in cui la
privatizzazione di una parte del Servizio Sanitario Nazionale
rappresenta una preoccupazione reale e condivisa da entrambe le parti della
società civile, assistenti e assistiti.
Laura La Scala
Bibliografia:
- Health expenditure and financing
OECD, stats.oecd.org
- Messaggio del Santo Padre per la giornata mondiale del
malato 2016, https://w2.vatican.va
Nessun commento:
Posta un commento