- EDIZIONE STRAORDINARIA -
La vittoria gloriosa dell'Iran e la fine dell'isolamento economico
Francesco Sasso
A Vienna, l’AIEA (l’Agenzia Internazionale per l’Energia atomica) ha reso pubblico il rapporto che certifica l’adempimento da parte di Teheran delle condizioni previste dall’accordo sul nucleare così da permettere la fine progressiva delle sanzioni internazionali e dare una boccata d’ossigeno ad un’economia ormai sull’orlo della bancarotta. Un isolamento nato a seguito della Rivoluzione khomeinista e peggiorato con l’inizio del programma nucleare che paventava minaccia per gli equilibri in Medio Oriente, a causa dell’ombra della progettazione di una Bomba Atomica iraniana. Con tale accordo l’Iran si impegna a congelare per oltre 10 anni tutte le sue attività nucleari, in cambio dell’allentamento dell’embargo economico. Nelle ultime ore il Ministro degli Esteri iraniano, Mohamad Javad Zarif ha incontrato il segretario di Stato americano John Kerry, il capo dell’AIEA, Yukiya Amano e l’Alto Rappresentante per la politica estera della Ue, Federica Mogherini, dichiarando che «oggi è un buon giorno per il popolo iraniano. […]Tutte le sanzioni discriminatorie contro l’Iran verranno tolte oggi».
Molte sono le implicazioni in politica internazionale da parte di quei paesi che, proprio con l’appoggio degli Stati Uniti rivendicavano un ruolo egemone nel Medio Oriente. In primis, gli Stati sunniti, ovvero Turchia ed Arabia Saudita, i quali temono che la loro posizione di interlocutori privilegiati con l’Occidente possa essere messa in discussione a causa del miglioramento delle relazioni Iran-USA[1]. Da non sottovalutare è, inoltre, il modo in cui lo Stato sciita sta combattenti a viso aperto le armate dell’ISIS, a differenza di Turchia e Arabia Saudita, che sembrano avere una politica alquanto equivoca nei confronti dello Stato Islamico e spesso in sintonia con i jihadisti e poco inclini a perseguire l’obbiettivo della pace in Medio Oriente. Ricordiamo, infatti, che ci sono voluti mesi di continue trattative per far si che la Turchia, Stato membro della Nato, concedesse la propria base aerea di Incirlik per i raid contro l’Isis, all’alleato americano.
Alle preoccupazioni di questi due Paesi vanno aggiunte quelle dello Stato di Israele, memore delle minacce da parte dell’ayatollah Khamenei che, in un libro pubblicato meno di un anno fa affermava la volontà di distruggere Israele e rendere Gerusalemme una città islamica. In tale libro, il cui titolo è “Palestina”, viene descritta una vera e propria strategia a lungo termine, progettata nei minimi particolari, per «annientare», «dissolvere» e «cancellare» il regime Sionista, storico alleato del «Grande Satana americano», anche servendosi ti attentati terroristici tramite i propri alleati in Libano e Gaza[2]. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu, portavoce delle preoccupazioni del suo popolo, ha affermato di diffidare del fatto che l’Iran abbia messo da parte le proprie ambizioni nucleari aggiungendo che Israele continuerà a seguire da vicino la vicenda e a denunciare eventuali infrazioni[3].
Tuttavia, negli ultimi tempi, il Segretario di Stato statunitense John Kerry ha intessuto una fittissima trama di relazioni con gli emissari iraniani con risultati ben più proficui di quelli ottenuti con gli uomini di Erdogan e Netanyahu, anche per via degli errori commessi in politica estera da questi due Capi di Stato[4].
Certo, la strada è ancora lunga, tuttavia gli scambi di prigionieri tra americani e iraniani sono segno che qualcosa sta cambiando davvero e la “vittoria gloriosa” di questi giorni, così come ha scritto in un tweet il presidente iraniano Hassan Rohani, potrebbe essere un evento epocale, soprattutto per quegli Iraniani nella cui mente è ancora vivo il ricordo della sanguinosa Guerra del Golfo contro l’Iraq e che nel 2016 affronteranno la decisiva sfida delle elezioni politiche.
Francesco Sasso
[1] http://www.corriere.it/esteri/16_gennaio_16/iran-oggi-via-sanzioni-vigore-l-accordo-nucleare-4a8b9be0-bc4b-11e5-b206-2a6e9b3d9bfb.shtml
[2]http://www.focusonisrael.org/2015/08/05/iran-libro-khamenei-distruggeremo-israele-e-i-diabolici-ebrei-gerusalemme-sara-solo-islamica/
[3]http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2016/01/16/iran-incontro-kerry-zarif-mogherini_70f68302-8d92-4499-8c4a-4fb5921fffcd.html
[4]http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2016-01-17/cade-muro-e-nemici-diventano-quasi-amici-103537.shtml?uuid=ACw4JtBC
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