martedì 19 gennaio 2016

Reagire nella misericordia

#Pensatopervoi

La rubrica settimanale con le nostre proposte

Reagire nella misericordia


Domenica, 17 gennaio 2016, in più di 27 mila parrocchie italiane si è svolta la “102ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato”. Differente dalla “Giornata Internazionale del Migrante”, proclamata dall'ONU nel 2000 e con ricorrenza il 18 dicembre, la giornata di ieri, indetta dalla Chiesa Cattolica, rivendica i valori cristiani e di umanità nella gestione dell'attuale crisi migratoria. Il tema della giornata: Migranti e rifugiati ci interpellano. La risposta del Vangelo della misericordia”, invita a riflettere sul Vangelo che promuove la solidarietà, nonché sull'interpellazione, intesa come la richiesta di adempimento di un'obbligazione, nel caso specifico, da parte delle istituzioni politiche europee. La scelta del tema non è dunque miope, al contrario, espressamente pensata per sottolineare il fallimento del “Sistema europeo di asilo comune”. Le diverse politiche migratorie producono disuguaglianza e discriminazione nell'accesso allo spazio di libera circolazione, nel trattamento e nelle condizioni di accoglienza dei migranti, nonché nella concessione della protezione internazionale. Tali politiche indeboliscono le relazioni tra gli Stati, che rifiutano di applicare il principio di “solidarietà” nella ripartizione dei rifugiati e nella gestione congiunta della crisi migratoria/umanitaria, minacciando di sciogliere i trattati e adottare politiche unilaterali. I principi fondatori dell’UE: dignità umana, libertà, democrazia, uguaglianza, sembrerebbero dunque vacillare di fronte a politiche migratorie, nazionali ed europee, sempre più restrittive e criminalizzanti. L'Europa “fortezza” opta per una risposta securitaria alla crisi migratoria, imponendo frontiere giuridiche e violando spesso i diritti fondamentali. Ciò nonostante, assistiamo a un processo di disintegrazione interna di tale Europa fortezza, nella misura in cui, alcuni Stati ricorrono al sovranismo al fine di arginare le inefficienze nel trasferimento della protezione, e più in generale nella gestione congiunta del fenomeno migratorio.

In occasione della Giornata Mondiale del Migrante, Papa Francesco invita a sostenere i principi fondatori dell'UE, nonché a rispondere alla richiesta di ascolto e di interpellazione politica da parte dei migranti. Nel messaggio della Chiesa, appare dunque prioritario l'obbligo di risposta e di reazione da parte della classe politica. In tal caso, occorre interrogarsi su come e se l'interpellazione politica, a livello europeo, funzioni. Da un lato, le violenze di Colonia e i recenti eventi di cronaca implicanti i migranti rafforzano i pregiudizi e le resistenze da parte dei governi nazionali, rendendo dunque difficile una risposta giuridica e umanitaria comune. Dall'altro, i mutamenti nelle migrazioni contemporanee rendono spinosa la questione relativa l'individuazione dei migranti aventi diritto alla protezione internazionale. Il Papa invita dunque la classe politica europea ad essere promotrice della misericordia, ad “accogliere, integrare e usufruire del contributo sociale che i migranti possono offrire” e nello stesso tempo a superare la fase di emergenza, dando spazio a politiche che tengano conto delle cause delle migrazioni. Quali sono dunque le novità giuridiche in tal senso? Il progetto europeo “NO TRATTA” co-finanziato dalla Commissione Europea dal 2013 e reso operativo ad ottobre 2015, offrirebbe nuove garanzie a quei migranti che, non avendo diritto alla protezione internazionale, potrebbero rientrare nei programmi di protezione delle vittime di tratta. In effetti, dai racconti dei migranti e dalle anomalie rilevate nei loro percorsi migratori, emerge una certa connessione tra tratta e asilo. La natura persecutoria e la violenza legata allo“smuggling”, nonché le umiliazioni fisiche subite dai migranti, prima e durante i viaggi, confermano dunque l'esistenza di tale connubio. Nel momento in cui il limite tra volontarietà e coercizione risulta poco chiaro, i richiedenti asilo potrebbero così rientrare nei programmi di assistenza ed integrazione sociale previsti per le vittime di violenza dal “Testo Unico sull’Immigrazione" (Dlgs 286/1998)


Ribadire l'inviolabilità della dignità umana, principio base per la costruzione europea, aprirsi all'ascolto e assumere gli obblighi che discendono dall'interpellazione. Tale è il messaggio di incontro rivolto alla classe diplomatica e alla società civile europea chiamate entrambe all'azione.
Laura La Scala

Bibliografia 
 -   Rapporto di ricerca "Vittime di tratta e richiedenti/titolari protezione internazionale", progetto "No Tratta", direzione Paolo Testa e Daniela Di Capua, Roma 30 giugno 2014-     Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2016: "Migranti e rifugiati ci interpellano. La risposta del Vangelo della misericordia", 17 gennaio 2016
-      Testo unico sull'immigrazione, www.altalex.com

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