sabato 19 dicembre 2015

Libia: nasce il governo di Accordo Nazionale

- EDIZIONE STRAORDINARIA -

Libia: nasce il governo di Accordo Nazionale


L'Unione europea s'impegna a sostenere il governo imminente di Accordo Nazionale ed è pronto ad offrire un sostegno immediato e sostanziale in una serie di aree diverse: un pacchetto di aiuti € 100.000.000 è già disponibile per erogare servizi alla popolazione libica ha bisogno con urgenza. Nel 2011 la risoluzione 2009 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (CS) decise di istituire una missione di supporto in Libia (UNSMIL), sotto la guida di un rappresentante speciale del Segretario Generale per un periodo iniziale di tre mesi, e decise inoltre che il mandato del UNSMIL fosse quello di aiutare e sostenere gli sforzi del cittadino libico sforzi per :
  • ripristinare la pubblica sicurezza e l'ordine e promuovere lo stato di diritto;
  • intraprendere un dialogo politico inclusivo, promuovere la riconciliazione nazionale, e intraprendere la costituzione del processo decisionale ed elettorale;
  • estendere l'autorità dello Stato, anche attraverso il rafforzamento di emergenti istituzioni responsabili e il ripristino dei servizi pubblici;
  • promuovere e proteggere i diritti umani, in particolare per quelli appartenenti ai gruppi vulnerabili, e sostenere la giustizia di transizione;
  • adottare le misure immediate necessarie per avviare la ripresa economica;
La risoluzione quindi non si poneva come uno strumento di favoritismo per le parti del conflitto, ma come supporto alla società civile. Per questa ragione, anche se in principio l’operazione UNSMIL doveva durare solo tre mesi, le autorità competenti hanno deciso di rinnovarla annualmente, tanto che tutt’ora la missione è in corso, e più di prima necessaria.
Domenica 13 Dicembre, alla Conferenza internazionale sulla crisi in Libia hanno partecipato, oltre al Segretario di Stato americano John Kerry, e al Ministro degli affari esteri Paolo Gentiloni, le delegazioni del Parlamento libico di Tripoli e quelli di del Parlamento di Tobruk. La Conferenza, presieduta dall'inviato dell'ONU Martin Kobler aveva visto per la prima volta, dopo la crisi libica, molti ministri della regione interessata, tra questi Egitto, Algeria, Ciad, Emirati, Marocco, Niger, Qatar, Turchia, Tunisia, insieme a 10 paesi membri del Consiglio di Sicurezza. In effetti il fine dell’incontro più che la sorte libica, è stato lo smantellamento dell’ISIL: iniziando un percorso di unificazione nell’Africa del nord si può fare terra bruciata intorno alle cellule fedeli al califfato presenti nella zona.  Il frutto della Conferenza è stata la firma di un documento di unificazione presentato dalle delegazioni dei due parlamenti libici con la supervisione di Stati “garanti” della pace. Diciassette Paesi e quattro organizzazioni internazionali hanno formalizzato in un comunicato di una pagina le speranze e il sostegno per il governo di unità nazionale in Libia.
Lunedi 14 Dicembre, a Bruxelles, Federica Mogherini insieme alle delegazioni dei paesi dell’Unione europea ha evidenziato l’importanza del documento, da un lato perché tutta l’Europa ha espresso l’intenzione di unirsi alla sforzo che poteva comportare la fine della guerra civile, dall’altro ha evidenziato l’importanza delle misure diplomatiche. Solo due giorni dopo a Skhirat, in Marocco, i delegati del Congresso di Tripoli e quelli della Camera di Tobruk hanno firmato l'accordo per la creazione di un "governo di accordo nazionale", seguendo il piano proposto dalle Nazioni Unite. L'accordo è stato siglato da 90 deputati di Tobruk e dal 27 deputati di Tripoli, che però avevano con loro la "delega" di altri 42 deputati del General National Congress che ancora siede nella capitale. L'intesa ha creato un comitato di Presidenza di cui fanno parte 6 personalità che erano già state indicate dall'Onu (il premier Fayez Sarraj, i tre vicepremier Ahmed Maetig, Fathi Majbri e Musa Koni, e i due ministri Omar Aswad e Mohamed Ammar). L’unico e solo obiettivo del comitato di presidenza sarà quello di formare la lista dei ministri che costituiranno il governo vero e proprio, ed entro 40 giorni il governo dovrà insediarsi a Tripoli.
I buoni propositi da parte dei due partiti sembrano esserci questa volta, e mentre in queste ore in Libia si lavora per la creazione di un nuovi stato da strappare dalle mani del Califfato, giunge la nuova risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che segue la stessa scia del percorso iniziato in Libia. Nonostante le minacce e gli ultimatum da parte dei due più grandi colossi dello scenario internazionale, il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha adottato all'unanimità una risoluzione sulla Siria al termine del lungo vertice a New York per dare il via ai negoziati di pace formali tra il governo e l'opposizione, riservandosi tuttavia della decisione sulla sorte  del presidente Bashar al Assad. Sul futuro di quest’ultimo le sorti non sono ancora chiare, e ciò sembra legato alle divergenze permanenti in seno al Consiglio. Ad ogni modo una risoluzione formale che si esprime in termini di negoziati adesso esiste. Che segua le stesse sorti di quella in Libia, con il solo auspicio di tempi meno lunghi.  
Maria Elena Argano

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